L’arte della seduzione.
Dopo aver intessuto una trama fitta fitta per mettere alla berlina, attraverso i tre personaggi chiave, la pseudo morale del convento giunge il momento finale della commedia: la beffa. Si tratta di una beffa articolata, che prevede l’intervento spesso coordinato dei vari personaggi “positivi”, a sottolineare la terna delle deficienze da colpire e l’unicità del bersaglio da punire. Nella più stretta logica bruniana, non bisogna dimenticare, però, che niente è totalmente definito “sotto il cielo”, pertanto i tre personaggi “positivi” sono altresì carichi di valenze “negative”: l’impertinenza, e una morale molto approssimativa, di Gioan Bernardo; il livore, il calcolo (solo per calcolo, infatti, Carubina ha sposato Bonifacio) e l’infedeltà di Carubina; la millanteria e l’inverecondia di Scaramurè.
E il pittore si mostra, finalmente, per quello che è: uno degli organizzatori della beffa, lui che non aveva ricevuto nessuna offesa da Bonifacio, e che aveva come unico scopo la seduzione della moglie di costui. Il fine giustifica i mezzi, sembra suggerire Bruno, e la bramosia per la conoscenza del buono e del bello (rappresentato dall’avvenenza di Carubina) non deve essere trattenuta dallo scrupolo di offendere un custode, legittimo sì (come il clero napoletano), ma anche sterile e sordido.
E la seduzione è portata a termine seguendo il più classico dei canovacci, prima mostrando la propria intraprendenza, determinazione e passione, quindi blandendo, poi osando avances decisamente ardite, quindi ritraendosi appena, come pentito di aver osato troppo, e verificare se si è conseguito l’obiettivo desiderato. Voglio, ben mio, che sappiate che questi che lo tengono, non sono birri, ma certi compagnoni galant’omini, miei amici, per li quali lo farremo trattare come a noi piace. Ora, lui dimorarrà llà; e tra tanto che questi fingono altri negocii, prima che menarlo in Vicaria, andarrà un certo m[esser] Scaramuré: il quale fingerrà di accordar questa cosa, con questo che si umilii a noi, che siamo stati da lui offesi, e che doni qualche cortesia a questi compagni, non perché loro si curino di questo, ma per far la cosa più verisimile; e V.S. non verrà a perdere cosa alcuna. Mostrato cosa è capace di architettare, e dove lo porta la sua passione, Gioan Bernardo passa alla seduzione vera e propria con …Vita mia, io son tale che per vostro servicio mi gettarrei in mille precipicii. Or, poi che mia fortuna e bona sorte, – la quale piaccia a gli Dei che voi la confirmiate, – ha permesso ch’io vi sii cossì a presso come vi sono, vi priego, per il fervente amore che sempre vi ho portato, e porto, che abbiate pietà di questo mio core tanto profonda ed altamente impiagato da vostri occhii divini. Io son quello che vi amo, io son quello che vi adoro. Che si m’avessero concesso gli cieli quello che a questo sconoscente e sciocco, che non stima le mirabile vostre bellezze, han conceduto, giamai nel petto mio scintilla d’altro amore arrebe avuto luoco, come anche non ha. E per non offendere la “calcolata” ritrosia della donna …Priegovi, dolce mia diva, si mai fiamma d’amor provaste, – la quale in petti più nobili, generosi ed umani suoi sempre avere più loco, – che non prendiate a mala parte quel che dico: e non credete, né caschi già mai nella mente vostra, che per poco conto ch’io faccia del vostro onore, per cui spargerrei mille volte il sangue tutto, cerchi quel che cerco da voi; ma per appagar l’intenso ardore che mi consuma, il qual, però, né per essa morte posso credere che giamai si possa sminuire.
E la preda, fatalmente, scopre il fianco … Oimè, messer Gio. Bernardo, io ho ben tenero il core! E poi si ritrae in nome del più antico, quanto inefficace, scudo che si usa in questo tipo di schermaglie: l’onore. Ma chi ha ordito una trama così complessa non può non aver previsto come evitare tale scoglio … Vita della mia vita, credo ben che sappiate che cosa è onore, e che cosa anco sii disonore. Onore non è altro che una stima, una riputazione; però sta sempre intatto l’onore, quando la stima e riputazione persevera la medesma. Onore è la buona opinione che altri abbiano di noi: mentre persevera questa, persevera l’onore. E non è quel che noi siamo e quel che noi facciamo, che ne rendi onorati o disonorati, ma sì ben quel che altri stimano, e pensano di noi.
Onore non è altro che una stima, una riputazione… Onore è la buona opinione che altri abbiano di noi: mentre persevera questa, persevera l’onore. Ben pochi scrupoli si fa, Bruno, nell’affrontare la vita. Ben sa che è nella considerazione altrui che può trovarsi il successo ed il rispetto; peraltro quello che egli ha per se stesso è ben elevato e non può essere scalfito neppure dal giudizio negativo degli altri.
Ma torniamo ai nostri due amanti …Lasciamo le dispute, speranza dell’anima mia. Fate, vi priego, che non in vano v’abbia prodotta cossì bella il cielo…e dinanzi alla promessa resa il seduttore incalza di nuovo, e si propone come rimedio all’azione doppia del cielo … il quale, benché di tante fattezze e grazie vi sii stato liberale e largo, è stato però, dall’altro canto, a voi avaro, con non giongervi ad uomo che facesse caso di quelle, ed a me crudele, col farmi per esse spasimare, e mille volte il giorno morire. E la resa, finalmente, arriva … Di grazia, andiamo in luoco più remoto, e non parliamo cqui di queste cose.
È la Napoli di Bruno, la Napoli di sempre… in cui imperano l’amore, la compassione, la commedia dell’Arte ma… anche la lussuria, la prostituzione e le beffe.
Read Comments
mfhvhbfrgo 24 Ott 2024
Muchas gracias. ?Como puedo iniciar sesion?
Saverio Pirozzi 25 Ott 2024
gentile signore, il sito prevede che lei commenti l’articolo e io le risponderò via mail. Grazie per l’interesse mostrato.
Saverio Pirozzi 25 Ott 2024
gentile signore, il sito prevede che lei commenti l’articolo e io le risponderò via mail. Grazie per l’interesse mostrato.