DIC.\ Or poi che siamo risoluti de la differenza di queste cose, prima desidero che riportiate la vostra intenzione circa le cause, e poi circa gli principii. E quanto alle cause, prima vorei saper della efficiente prima; della formale che dite esser congionta all’efficiente; oltre, della finale, la quale se intende motrice di questa.
TEOF.\ Assai mi piace il vostro ordine di proponere…
Indubbiamente, quando si ha lo stesso metodo d’indagine i risultati non possono che essere eccellenti. Ed ecco che i due interlocutori si confrontano sul primo tra i temi principali dell’opera: la Causa.
Ancora una volta, credo sia utile proporvi la mia versione del colloquio in lingua corrente
…quando parlo dell’efficiente, mi riferisco all’efficiente fisico: l’universo; che è l’intelletto dell’universo, che è il primo e principale motore dell’Anima del mondo, che ne è la forma universale.[1]
DIC. Ho l’impressione che vi discostiate da Empedocle[2], mostrandovi più sicuro, più originale, e più esplicito; e per quanto finora detto, più profondo. Perciò ci fareste cosa grata se ci spiegaste analiticamente cosa intendete per intelletto universale.
TEO. L’intelletto dell’universo è la più intrinseca, più concreta ed essenza stessa e capacità di creare dell’anima del mondo. E’ lo stesso che riempie il tutto, illumina l’universo e induce la natura a creare le sue specie come si conviene; e ha, per le produzioni della Natura, la stessa funzione che il nostro intelletto ha nella produzione delle idee.[3] È chiamato dai pitagorici “motore ed esagitaror de l’universo”come spiegò il Poeta che disse:
totamque infusa per artus,
mens agitat molem et toto se corpore miscet.[4]
Questo è chiamato dai platonici “fabbro del mondo”.[5] Esso procede dal mondo superiore, che è Uno (Dio), a questo mondo tangibile, che ha vari aspetti, dove convivono, nella logica degli opposti che sono sempre qui presenti, l’amicizia e la discordia. È questo intelletto che, pur mantenendosi quieto ed immobile, infonde e offre la vita al tangibile, producendo il tutto. È detto dai maghi[6] “fecondissimo dei semi” o pur “seminatore” perché è quello che ingravida la materia di tutte le forme, e secondo lo scopo e la condizione di queste vi trasmette le figure, le forme, e gli abiti, con un ordine così ammirevole che non può essere attribuibile al caso, né ad altro principio che non sia in grado di distinguere e dare ordine. Orfeo lo definisce “occhio del mondo” perché guarda dentro e fuori delle cose naturali[7] affinché [attraverso questo sguardo] produca il tutto, sia intrinsecamente che estrinsecamente, mantenendo la [somma] Simmetria. Da Empedocle[8] è chiamato “distintore” cioè quello che non si stanca mai di plasmare la materia con forme distinte, e determinare la nascita di cose e la morte di altre. Plotino lo definisce “padre e progenitore” perché distribuisce il seme nella natura e dispensa le forme. Io lo definisco artefice interno perché forma la materia e la forma dall’interno: come è nell’essenza del seme e della radice dar forma al fusto; come sempre da dentro il fusto nascono i rami; da dentro questi, le branche, e da queste ultime si producono le gemme; quindi le forme, le figure, la struttura delle innervature, delle foglie, dei fiori, dei frutti; e da dentro queste, al momento opportuno, sprigiona il proprio humus alle foglie, ai frutti e alle branche; dalle branche ai rami, dai rami dal fusto, dal fusto alla radice. Processo simile [avviene] nel mondo animale dove incomincia dal liquido seminale e dal cuore; da qui agli altri organi, e questi, utilizzando le loro funzioni, attivando il cuore affinché ricominci il processo. Ora se siamo consapevoli che non è automatica la creazione di quell’opra come morta,[9] che sono finzioni ed imitazioni della materia, quando scorticando e scolpendo un pezzo di legno facciamo scaturire l’immagine di un cavallo, quanto dobbiamo considerare superiore quell’intelletto artefice che dall’intrinseca [essenza] del liquido seminale salda le ossa, stende le cartilagini, incava[10] le arterie, permette ai pori di far respirare, costruisce i muscoli, ramifica i nervi e con sì mirabile abilità dispone il tutto? Quanto, dico, è ancor più grande artefice quest’intelletto che pur non essendo materia la modella tutta in tutto? Vi sono tre tipi di intelletto: quello divino che è il Tutto, l’intelletto del mondo che lo plasma, l’intelletto individuale che permette alle cose di agire, produrre; è nella fusione di questi tre che va individuata la vera Causa efficiente, che è tanto intrinseca che estrinseca, delle cose naturali.
Non so voi, ma io non ho alcun bisogno di approfondimenti; si può essere d’accordo o meno ma non si può negare che i concetti siano assolutamente univoci e chiari.
Comunque… vogliamo riassumere?
Premesso che nell’opera non si parla di Dio perché Lui è inconoscibile e non percepibile né ai sensi né a mente umana pertanto è bene che non se ne discorra, la Prima Causa e Principio individuata dal Nolano è l’Universo, la Natura, prima espressione della volontà del Dio di cui non è dato discorrere; in Essa agiscono tre forze: L’Anima mundi, la Materia e l’Amore. L’Anima mundi avvolge la Materia e le permette di creare infinite forme, parti dell’Unica Essenza, la Materia appunto, ed il tutto avviene per atto d’Amore, amore per il creato intero.
[1]Leggi anche: [l’anima del mondo] è la forma dell’universo.
[2] Empedocle teorizzò la materia come animata, ma Bruno si rifà comunque ad interpretazioni tardo-medievali che volevano che in Empedocle fossero presenti spunti neoplatonici.
[3] L’intelletto umano produce idee, concetti nella nostra anima, l’intelletto dell’universo produce nella natura le specie e le loro forme.
[4] Virgilio Marone – Eneide vv. 726-727 libro VI: “E infusa in tutte le parti del mondo, la mente agita l’universa mole, commista profondamente alla sostanza del cosmo”. Per Bruno l’Intelletto dell’Universo è appunto il “fabbro del mondo”.
[5] Esterno ad esso per Platone ne produce l’Anima; ne è parte integrante per Bruno.
[6] Riferimento ai neoplatonici.
[7] Cioè delle cose esistenti in Natura.
[8] In realtà Anassagora.
[9] I manufatti artistici nelle più disparate forme.
[10] Rende cilindriche.
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