Dopo il concetto di materia Bruno passa a spiegare il suo concetto di Principio: esso è potenza e soggetto; e la potenza la duplica, ancora, in attiva e passiva. De la potenza attiva non ragionando al presente, dico che la potenza che significa in modo passivo…e qui, ancora, velatamente, Bruno afferma che non vuole discorrere di Dio (la potenza attiva, il Principio di tutte le cose in senso teologico), ancora una volta egli distingue il Creato dal Creatore; infatti successivamente afferma …Lo universo, che è il grande simulacro, la grande immagine e l’unigenita natura, è ancor esso tutto quello che può essere per le medesime specie…di tutta la materia, alla quale non si aggionge e dalla quale non si manca, di tutta e unica forma.
Dio creò …(cosa?)… a sua immagine e somiglianza; la risposta di Bruno è più ampia di quella della religione cattolica; non l’uomo, anzi non solo l’uomo, ma l’universo intero fu creato a sua immagine e somiglianza, il quale, essendo non solo a Sua immagine ma anche a Sua somiglianza ha in sé la capacità di attribuirsi forme, ed ha parti percettibili ai sensi, ma è comunque uno. Ancora una volta si può pensarla differentemente dal pensatore nolano e dai suoi antichi mentori: Pitagora, Platone, Ermete Trismegisto, Plotino ma non per questo gli si può attribuire l’etichetta di ateo nichilista.
Altra riflessione importante nasce dalla frase…e per conseguenza ogni punto individuo dell’eclittica contiene tutti il diametro del Sole…
Hilary Gatti, docente all’Università La sapienza di Roma, studiosa di Bruno, dà del filosofo nolano una lettura in chiave scientifica ben definita[1] e la frase precedente la dice lunga sulle conoscenze scientifiche del nolano; fu lui a concepire l’universo composto da infiniti astri indipendenti dalle “sfere” fisse teorizzate fino ad allora, ed interdipendenti tra esse in un’unica realtà, fu lui a vedere i vari movimenti della Terra, e non solo quello di rotazione e rivoluzione, ma anche quello di nutazione, oltre alla precessione degli equinozi ed al movimento stesso del cosmo attorno ad un unico punto (la costellazione di Ercole); è lui (l’abbiamo appena letto) a parlare di ellissi relativamente ai movimenti dei pianeti, mentre Copernico pensava ancora a movimenti circolari. Tutto ciò forse era stato già visto da altri, ma Bruno fu certamente il primo a compendiare il tutto in un unico sistema cosmologico. E costui sarebbe il difensore di Copernico? Il lucido, logico pensatore teorizzatore del Caos? No! Costui è il veggente che primo, vide l’ellittica nei movimenti dei corpi celesti e non i cerchi perfetti ipotizzati fino a quel momento. Copernico compreso.
[1] H. Gatti, Giordano Bruno e la scienza del Rinascimento. Ed. Mondolibri S.p.A.
Lascia un commento