Ripreso il controllo di sé, il norimberghese, tale era l’origine di Besler, affrontò, subito, i problemi che aveva intravisto nell’esecuzione del piano che Giordano Bruno aveva preparato e ne discusse con Michael.
“Ma è mai stato fermo per qualche giorno, il maestro?!? Lo lasciai poco prima del Natale 1591 e già a febbraio dell’anno dopo aveva scritto un nuovo libro? Ma come faceva?!? Che mente fervida la sua! No, non dobbiamo permettere che il suo lavoro vada perso; ricordo con quanta sofferenza parlava di alcuni libri che aveva smarrito nelle sue peregrinazioni prima di poterli pubblicare e dobbiamo evitare che questo succeda per quest’altro libro. Comunque, per quanto riguarda il recupero e la difesa dei suoi libri ancora in circolazione, non temere: mantengo ancora i contatti con tutti i gruppi sparsi in Europa; il ‘vecchio’ sistema dei piccioni viaggiatori funziona ancora e non sarà difficile salvare gran parte dei testi pubblicati. Diversa è la situazione per questo nuovo libro: non sarà possibile esaudire in toto le indicazioni del maestro poiché nel 1593 Herr Wechel ha cessato la sua attività in seguito all’ostracismo del Senato di Francoforte causato, si dice, proprio dalla pubblicazione dei suoi libri mentre a Londra il partito dei puritani si è rafforzato sempre più e Elisabetta, ormai vecchia e inavvicinabile da estranei, non può essere più un punto di riferimento. I nostri confratelli d’oltremanica devono fare buon viso a cattivo gioco e continuare l’attività di pacificazione e proselitismo in modo molto discreto; lo stesso Sir Francis Bacon ha avuto il suo bel da fare per evitare di restare invischiato negli intrighi di Lord Essex; si è dovuto persino alleare con i puritani e ha dovuto rinnegare il suo vecchio amico; e lo ha fatto in nome del nostro programma: me l’ha scritto proprio lui. Il libraio John Charlewood, d’altro canto, ha dovuto anche lui chiudere la sua attività di stampatore per le pressioni dei puritani. E non è tutto, Michael: in Boemia, l’autorità del Principe Stefano si è rafforzata e ha preso il sopravvento su quella dell’Imperatore e nulla può essere più pubblicato in quel paese senza il permesso dei Gesuiti mentre in Sassonia ed in Svizzera, sia pur per motivi differenti, la situazione è simile, tanto che Raphael Egli ha potuto pubblicare il Summa terminorum metaphysicorum del maestro solo a proprio nome. Stranamente, gli unici Stati dove i i nostri confratelli godono ancora di una certa autonomia e libertà di pensiero sono proprio la Repubblica di Venezia e il Regno di Napoli pertanto o lo pubblica Messer Dolin o forse è il caso di provare a Venezia, con l’aiuto di Messer Andrea Morosini; se non è proprio nella terra tanto amata dal nostro Giordano Bruno che dovrai andare per pubblicare l’ultimo suo libro. Lì giù potresti contattare facilmente i nostri confratelli… ho mantenuto i contatti con il notaio Giacomo Sturlese e con lo scienziato Giovan Battista Della Porta che guidano il nostro gruppo da quando Acidalius ci ha lasciati, cinque anni fa. Non riesco a perdonargliela, Michael: Acidalius non doveva morire così giovane, e per una banale malattia, poi! Comunque… pensiamo ai vivi e a salvare i libri del maestro, adesso; come intendi procedere con il Dolin… a proposito, lo conosco sai?”
“Niente di che, Hieronymus; gli mostrerò lo scritto del maestro e vedrò se è disposto a stamparlo subito o meno. Se dovesse negarci la sua pubblicazione, cosa molto probabile e forse anche opportuna, mi farò restituire il manoscritto e lo porterò a Venezia o a Napoli, come hai suggerito. Non c’è altro da stabilire. Oggi stesso mi recherò presso la sua bottega, magari nell’ora di pranzo quando sarà possibile parlare a quattr’occhi con lui e domani stesso lascerò Padova… meglio portare il manoscritto quanto più lontano è possibile da questa città dove i preti sono troppo presenti e potenti; qui, il libro potrebbe essere requisito e distrutto con maggior facilità.”
Lascia un commento