Bruno, nel primo dialogo della Cabala del cavallo Pegaseo, fa una sublime lezione di kabbalah elencando le correlazioni esistenti tra le dieci sephirot con le rispettive loro qualità identificanti e quindi con i dieci ordini di intelligenze (dalle Caiot haccadosh agli Eshi’im), quindi con i dieci ordini angelici (per la verità il decimo è costituito dalle Anime separate o Eroi, che corrispondono ai semidei delle mitologie greca, romana, orientale ed egiziana, ed ai Santi della cultura cristiana), con i dieci “livelli” celesti, a partire dal Primo mobile fino al Mondo sublunare (di cui fa parte la Terra), con dieci angeli a proteggere ed a fungere da motore; ed inoltre legando al decimo ordine dei “livelli cosmici”, il mondo sublunare, una relazione con la quaternità, quella dei quattro elementi base (fuoco, aria, acqua, terra) a ciascuno dei quali corrispondono, collegati al decimo ordine degli angeli, sama’el, quattro demoni: Behemoth con il fuoco, Beelzebub signore delle mosche e degli insetti immondi, con l’aria, Leviathan con l’acqua e Sathan con la terra. Dopo quest’elencazione, puramente teorica, Bruno provvede a esperire un esempio pratico: per evocare la protezione celeste sulla sapienza, per esempio, bisogna ricorrere all’asino che richiamerà l’intervento dell’intelligenza di Razi’el che, attraverso l’ottava sfera, ottiene la protezione dei Cherubini, le Ruote formanti, fino a Saturno che richiama l’intervento di Chokmah, la sephira della Sapienza, appunto. Inoltre sottolinea Bruno l’Asino è importante per potersi approcciare con le Sephirot perché <… colui che vuol penetrare entro gli secreti ed occolti ricetti di quella [la Sapienza] sia necessariamente de mistiero d’esser sobrio e paziente, avendo mustacchio, testa e schena d’asino; deve aver l’animo umile, ripremuto e basso, ed il senso che non faccia differenza tra gli cardi e le lattuche…> come un asino, appunto.
Dopo i legami che si possono ottenere attraverso il dieci ed il quattro, Bruno passa alle correlazioni con il numero dodici. Sempre riferendosi alle qualità dell’asino viene sottolineato come esso non richiami solo valori negativi, ma anche la …divina ispirazione, natural bontade ed umana intelligenza. Tra gli altri collegamenti, l’asino è anche l’umbra del popolo ebraico che lo ha sempre tenuto in forte considerazione, tant’è che è l’emblema della tribù di Isachar, come il leone lo è della tribù di Giuda ecc. Alle dodici tribù di Israele, quindi, corrispondono dodici animali e, attraverso questi dodici animali, corrispondono alle dodici costellazioni dello Zodiaco, come notò il profeta Balaam quando benedisse, anziché maledire, Israele. E ancora una volta viene evidenziata la Sacra funzione dell’Asino, infatti <…quel profeta illuminato, dovendo benedire in terra, andò a presentarseli montato sopra l’asino, per la voce de l’asino venne instrutto della divina volontà, con la forza de l’asino vi pervenne, da sopra l’asino stese le mani alle tende, e benedisse quel popolo de Dio santo e benedetto, per far evidente che quelli asini saturnini ed altre bestie, che hanno influsso dalle dette sephiroth, da l’asino archetipo, per mezzo de l’asino naturale e profetico, doveano esser partecipi de tanta benedizione.>
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