Annotazione a margine: il simbolo dell’Albero è presente anche in forma stilizzata nell’uomo che prega
e, al contrario, nell’uomo che si rivolge all’immanente; simbolo conosciuto, oggigiorno, come simbolo della pace
Dalle considerazioni suesposte se ne desume, comunque, un interessante postulato: la donna/sapienza va conquistata comunque e sempre; giammai sarà ‘nostra’ per autonoma sua concessione; ma più saranno illeciti i mezzi per conquistarla, maggiore sarà il merito dell’eroe e più alto il premio.
L’eroe più celebrato delle saghe ellenistiche non fu, forse, Ulisse? Il falso, infingardo, bugiardo, ladro Ulisse? Non era, forse, l’odiato il suo nome, Odisseo? E forse, gli altri eroi della mitologia greca sono ‘celebrati’ quando compiono buone azioni, oppure quando rubano, stuprano, seducono ed abbandonano ed uccidono senza pietà come Giasone, Perseo, Eracle ed Achille?
Peraltro non è, forse, il nume dei ladri, il Dio Hermes (il Mercurio dei Romani) l’emblema del conquistatore della Sapienza? E il simbolo della sua sapienza non è forse il caduceo, stilizzazione dell’albero?
Rivisitando il mito di Hermes ci si imbatte nella sua nascita incestuosa, l’accoppiamento tra Zeus (dopo aver ucciso il Re -suo padre Kronos- e acquisito la di lui regalità e dignità) con la madre Rhea –la Terra, ma anche la forza universale; e l’incesto filosofale è rito che si ritroverà spesso in tutta la cultura ermetica. Hermes è, anche, il dio dei ladri: sottrae a Zeus il suo scettro, ad Afrodite la cintura, ad Efesto i suoi utensili da fabbro e ad Apollo i suoi armenti.
La stessa cultura ebraica (Libro di Enoch) fa risalire la conoscenza dei segreti della Natura (le opere maledette e inutili, i segreti dei metalli e le virtù delle piante) agli Angeli caduti, i cosiddetti Ben Elohim che, come Prometeo, abbandonarono la montagna (simbolo della sede della divinità) per scendere tra gli uomini ad istruirli. Sempre in Enoch (69, 6-7) Azazeel, dopo aver sedotto Eva, insegnò l’uso delle armi all’uomo.
Nel mito della caduta gli Angeli furono presi da brama per le donne; quindi della potenza che esse esprimevano. Non c’è molta differenza con il mito dei Titani e con la stirpe gloriosa e guerriera che troviamo nel Libro di Baruch (3, 26).
In tutti questi miti angeli, titani, nephelin donano all’uomo l’Arte, la chemi, l’Ars Regia.
Non differentemente si propongono le altre culture e gli altri miti.
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