Nel messaggio alchemico il volatile Mercurio è uno dei tre Principi occulti costitutivi della Materia; è anche simbolo dell’Argento preparato per l’Uovo finale (il prodotto dell’Opus). Dal Mercurio si può estrarre lo Zolfo, anch’esso uno dei tre principi della materia insieme al Sale, ma bisogna levare al Mercurio tutte le caratteristiche volatili per renderlo stabile. Spesso, infatti, è rappresentato con le ali ai piedi, ma nel famoso geroglifico di Nicolas Flamel,un vecchio armato di spada tenta di tagliargli i piedi con l’arma. In effetti, il Mercurio così come è in natura è molto pericoloso per l’adepto, bisogna purificarlo per ottenere lo Zolfo.
Nell’ideogramma del Mercurio ? gli alchimisti riposero il segreto dell’Ars Regia e sintetizzato il mistero che non avrebbe dovuto essere portato a conoscenza dei non iniziati. Nella zona anulare è racchiusa l’immagine della memoria collegata a tutto quanto riguarda il Mercurio, sia a quello che viene definito philosophorum che al vulgaris degli spagiristi ed al corporeum rappresentante l’intelletto dell’uomo inteso come spirito vitale. Il Mercurio, per l’Alchimia occidentale, è il Monstrum hermaphroditus, il Rebis (res bis: la doppia cosa) in cui il principio solare o maschile si è fuso con quello lunare o femminile. È il figlio procreato dall’unione di Re e Regina, mediatore tra Olimpo e Terra. Il suo Caduceo rappresenta la dualità della natura nella quale si confrontano principi contrari e complementari: luce e tenebre, femminile e maschile. Il Mercurio è l’elemento circolatorio da cui nasce l’intelligenza, luogo in cui il sensibile si contrappone al razionale. Esso è il principio e la fine di ogni corpo, pertanto fu anche definito AZOT, un acronimo la cui lettura svela l’associazione al principio ermetico in cui A (a-Alfa, a-Alef) è l’inizio di tutti gli alfabeti, Z la fine dell’alfabeto latino, Ω di quello greco e T (ת – Tav) di quello ebraico. Fu, pertanto, considerato l’elemento di partenza per tutte le trasmutazioni con il ruolo di rigeneratore interiore, di manifestazione transitoria tra l’inferiore e il superiore, tra lo stato impuro e lo stato puro. Scomponendo l’ideogramma, più di un significato affiora alla comprensione. La parte superiore, assimilabile a una coppa, è in realtà una Luna crescente, ricettiva quindi passiva e femminile. In quanto unita al cerchio rappresenta il simbolo zodiacale del Toro; che alle volte è sostituito da quello dell’Ariete ¡ rappresentante il suo contrario, segno dell’equinozio di primavera, del mese di marzo, del primo germoglio dell’anno, della Trinità, del corso della vita dell’uomo che perennemente si trova al bivio della vita, tra Dio ed il demonio. Il cerchio con la croce è l’antico simbolo orientale del Sole nascente ma anche della croce ansata egizia chiamata anche specchio di Venere, da cui il simbolo del pianeta Venere che in biologia assume il significato del femminile detentore in sé, in forma di germe, dell’energia vitale della natura. Il Mercurio è pertanto il punto da cui universalmente parte ogni vitalità, è l’Anima Mundi che tende a liberare l’Uomo dalla materia spiritualizzandolo ed innalzandolo verso il superiore; è il punto più alto delle sfere dell’intelletto, verso la Binah dell’albero delle Sefirot. Il Mercurius Philosophorum è la linfa e il collante di tutti gli esseri e tramite esso si compiono le magie e i miracoli della Pietra Filosofale e della medicina alchemica. Insieme allo Zolfo (o Solfo), principio contrario a quello mercuriale, quindi fisso, determina il terzo elemento costitutivo della Materia, il Sale. In termini trinitari, al Sale corpo corrisponde lo spirito Zolfo e l’anima Mercurio. Ed il Mercurio, insieme allo Zolfo, produce il principio ineludibile dell’Alchimia quel solve et coagula che produce il Sale, l’Uovo, in una sola parola: l’Opus.
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