Il piombo, metallo tenero e pesante, è nocivo alla vita; esso, quindi, rappresenta la più bassa forma di vita minerale, la più grezza e volgare. Oggigiorno, tra l’altro, si presume che il piombo sia il decadimento totale dell’uranio, vale a dire che, quando questo metallo altamente radioattivo perde completamente la sua radioattività, si trasforma in piombo. Il piombo è dunque la manifestazione più bassa dell’uranio, la più morta. La datazione radiometrica dei fossili si basa proprio sulla lenta ma inesorabile trasformazione dell’uranio in piombo: a seconda di quanto l’uranio è decaduto si può stabilirne l’età. Trasformazione, comunque, che avviene in tempi lunghissimi, nell’ordine di circa 4 miliardi e mezzo di anni.
Il simbolo di Mercurio, in definitiva, compendia in sé le succitate caratteristiche: positive e negative. Evoca, al tempo stesso, la capacità mercantile e la destrezza nel furto; l’intelligenza viva e la furbizia truffaldina; la facilità nella comunicazione e l’abilità simulatoria e nella mistificazione; la duttilità e l’instabilità. È il frutto dell’unione di Sole e Luna, quindi simboleggia il compimento dell’Opera ma, se toccato da mani impure, produce effetti nefasti.
Rappresenta la sapienza acquisita, quella che Giordano Bruno definisce Sofia terrena nello Spaccio de la bestia trionfante distinguendola dalla Sofia celeste, emanazione del Sapere di Dio: a dimostrazione di quanto affermato si ricordi che il Nolano utilizza proprio Mercurio per mettere in contatto la Sofia celeste, esplicitata dal messaggio di Giove, con la Sofia terrena.
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