L’incontro tra Mercurio e Sofia nel dialogo primo dello Spaccio…, quindi tra la “cultura manifesta” e la “cultura sic et simpliciter”, produce una serie notevole di richiami numerologici che meritano una profonda meditazione e riflessione che non può essere oggetto di questa breve analisi. È, però, il caso di sottolineare che quando si combinano la Vera Sophia e l’espressione di essa (Mercurio) vengono alla luce tutti quegli accadimenti che sanno tanto di coincidenza, ma che coincidenza non sono, poiché nulla accade per caso, e men che meno il numero che li rappresenta: profonda magia….
A partire dal <ducento quarantasei milia cinquecento e vinti due anime> in poi, e continuando con i <doi meloni> di Franzino, i <tre giorni> di loro maturazione, ai <trenta iuiomi> (giuggioli) e così via.
È l’occasione per dimostrare l’intervento nella vita quotidiana del divino, intervento che non limita la possibilità al Divino di intervenire ovunque e comunque ed in qualsiasi tempo. Intervento che consta nel dare il là alla vita; Egli ne è il principio oltre che la Causa, pertanto <fa tutto senza occupazione, sollecitudine ed impacciamento, perché a specie innumerabili ed infiniti individui provede donando ordine, ed avendo donato ordine, non con certo ordine successivo, ma subito subito ed insieme insieme; e non fa le cose a modo de gli particolari efficienti, ad una ad una, con molte azioni, e con quelle infinite viene ad atti infiniti; ma tutto il passato, presente e futuro fa con un atto semplice e singulare.> È così che è da intendersi l’intervento divino; e ciò significa che ogni nostra azione, pur essendo assolutamente autonoma, e della cui responsabilità siamo vincolati, fatalmente è causa e principio di altri accadimenti che non si avvererebbero senza la nostra azione: è questo il senso dell’ordine cosmico. In ciò è l’essenza della coincidenza tra l’Uno e l’Infinito, tra il finito e l’infinito.
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